Bolzano_2019

Seconda tappa del Festival TiefKollektiv-ProfondoCollettivo a cura di Michele Fucich. Un nuovo ciclo di disegni ispirati alla città di Bolzano sono stati in mostra presso la Libera Università di Bolzano, insieme a una selezione di opere della serie Codice Urbano del 2017 e alle illustrazioni realizzate durante la residenza a Glorenza.
Ho partecipato a un talk presso il Centro Trevi sul rapporto tra centro e periferie nelle città insieme ad architetti, artisti, studiosi.

Le 8 tavole qui esposte sono il frutto della mia personale esperienza della città di Bolzano. Parlando con alcuni abitanti, annotando parole e scattando immagini, scoprendo storie di vita intrecciate in vario modo alla Storia, ho raccolto materiale umano sicuramente frammentato e parziale ma sufficiente a stimolare nuove elaborazioni e immagini della città.
Ho continuato le mie ricerche a Roma allo scopo di raccogliere ancora informazioni sui quartieri attraversati a Bolzano e per avere la possibilità di elaborare il ricco bagaglio di emozioni e pensieri che andava via via maturando. Mi sono divertita a giocare con la mappa digitale online di Bolzano e con i suoi diversi livelli di ingrandimento, alla scoperta di ulteriori punti di vista sul territorio, qui concepito come una trama urbana ricca di segni e simboli in attesa di essere resi vivi e attivati dallo sguardo e dall’immaginazione. Nel giro di pochi giorni sono emerse 8 immagini, 8 visioni, ciascuna dedicata a un quartiere diverso, qualcosa a metà tra la metafora visiva e il dettaglio reale.
Quello che emerge è una particolare e personalissima mappatura emotivo-cognitiva del mio rapporto con Bolzano, la mia irriducibile esperienza dell’abitare e incontrare la città, i suoi luoghi, le persone, le memorie.

Il laboratorio “Mappe delle emozioni. Conoscere Bolzano attraverso i suoi abitanti”

Partendo dal mio progetto di ricerca visiva Codice Urbano, sul tema dell’abitare gli spazi urbani intesi nella doppia accezione di entità architettoniche e semiotiche, ho progettato e realizzato presso il MACRO – Museo d’arte contemporanea di Roma due laboratori pensati per stimolare nei partecipanti visioni e narrazioni personali e non stereotipate dei quartieri di Roma, la città in cui vivo: “Storie in scatola. Un libro d’artista su Roma” e “Mappe delle emozioni. Conoscere Roma attraverso i suoi abitanti”.
Ho ritenuto che le metodologie sperimentate a Roma potessero essere uno strumento utile, in virtù della loro flessibilità e dinamicità, per indagare anche altre città attraverso le voci e i punti di vista degli abitanti. Da qui l’idea di inserire il laboratorio sulle mappe delle emozioni nell’ambito della programmazione del festival TiefKollektiv/ProfondoCollettivo, di proporlo in un contesto particolare come quello del quartiere Don Bosco (periferia italiana di Bolzano) e di realizzarlo in collaborazione con un’associazione presente sul territorio, le Officine Vispa.
I lavori realizzati dalle 10 partecipanti, in maggioranza donne del quartiere che già conoscevano o frequentavano gli spazi della Rotonda – sede messa a disposizione dalla stessa associazione – hanno dato corpo e voce alla vita emotiva e alle visioni personali e critiche in relazione agli spazi urbani e alle problematiche e potenzialità ad essi connessi, sebbene in modo inevitabilmente parziale e frammentato.
Attraverso i processi attivati e sollecitati all’interno del laboratorio è emersa una cartografia emozionale in cui il singolo contributo, pur partendo dal proprio irriducibile e singolare punto di vista, si mette a disposizione di una narrazione che si fa collettiva, terreno di scambio e di confronto di un’intera comunità.